santi e santini

Con l'intenzione di visitare un santuario, entro in chiesa, e mi trovo nel mezzo di una messa.

"...pace e serenità per le comunità cristiane..." E per gli altri niente? Cioè tu chiedi egoisticamente al tuo dio pace e serenità solo per coloro che come te credono in lui? E chi crede in altri dei? E gli atei, a chi si rivolgono? Egoista!

"...che dio abbia misericordia di noi..." Ok, non è una parolaccia, tantomeno un sentimento esclusivamente divino (sono certo che dio è misericordioso), quindi cominciamo noi, per primi, ad avere misericordia per il prossimo!

"...che dio possa guidare e consigliare anche le scelte e le azioni dei nostri politici, sopratutto in questo momento di crisi..." Che a nessuno venga in mente di rivolgersi direttamente ai politici per dirgli che magari stanno sbagliano o per sollecitarli a far per una volta il bene della gente, anzichè i loro personali interessi... E non pensate di poter "partecipare" alla vita pubblica votando il vostro rappresentante al governo... invece, prima di andare a letto, un'ave maria, che passa tutto!

Pregate per la vostra famiglia e il vostro lavoro, se ci pensa lui, voi non dovrete rimboccarvi le maniche e sudare sette camicie!

...magari di vincere il superenalotto!

Passatisti, pigri, noiosi, lenti! Datevi una svegliata!

Esco dalla chiesa.

Regime



di un amico... rabbiosa, rock... grande Piedino!

Testo:

immagina uno stato dove il capo di tutto
venga eletto al governo e messo a capo di tutto
immagina che cosa gravita sopra un paese
che a causa di un anomalia ne deve far le spese
immagina se il capo fosse un pazzo scatenato
che usa a piacimento il ruolo che gli è stato dato
immagina la gravita' che peserebbe e il danno
su una democrazia ridefinita con l'inganno

MA LA VERITA' E' CHE SIAMO DEI MORALISTI
FRUSTRATI ED INCAZZATI E SEMPRE PIU' PESSIMISTI
POVERI CRISTI, TUTTI INVIDIOSI DEL SUCCESSO
VERI GIUSTIZIALISTI AI DANNI DI UN POVERO ONESTO
PRESTO PRESTO E' IL TEMPO DI SPENDERE ADESSO
RIEMPIAMOCI IL CARRELLO DI OTTIMISMO E A TUTTO IL RESTO
CERTO CERTO CHE CI PENSERA' LA VITA
GRIDANDO FORZA ITALIA IL MILAN E VIVA LA FIGA

regime, il dizionario dice forma di governo dittatoriale
ma essendo dentro lo stivale, ogni telegiornale
ci parla di un liberale, che non è cosi' male
di un imprenditore che al servizio dei nostri interessi
di un caso umano, perseguitato dai processi
di emendamenti, in grado di bloccarli per
il bene mio quello tuo di tutti quanti
magistrati pazzi e quindi privati dei mezzi
costituzione stravecchia? va fatta e pezzi
tempi moderni, per depenalizzare
un fatto criminale e renderlo legale

MA LA VERITA' E' CHE SIAMO DEI COMUNISTI
ANCHE SE POI IN REALTA' QUA NON SI SONO PIU' VISTI
MA COSA INSISTI CI FOSSE VERA OPPOSIZIONE
NON CI RITROVEREMO IN QUESTA ASSURDA POSIZIONE
COME COME PRENDERE UNA POSIZIONE
TRA INTRECCI DI POTERE E OMOLOGATA INFORMAZIONE
TRA POLTRONE DOVE RISIEDE STA CASTA
E TROVAMENE UNO CHE NON SIA DI QUELLA PASTA
MA LA VERITA' E' CHE SIAMO DEI MORALISTI
FRUSTRATI ED INCAZZATI E SEMPRE PIU' PESSIMISTI
POVERI CRISTI, TUTTI INVIDIOSI DEL SUCCESSO
VERI GIUSTIZIALISTI AI DANNI DI UN POVERO ONESTO
PRESTO PRESTO E' IL TEMPO DI SPENDERE ADESSO
RIEMPIAMOCI IL CARRELLO DI OTTIMISMO E A TUTTO IL RESTO
CERTO CERTO CHE CI PENSERA' LA VITA
GRIDANDO FORZA ITALIA IL MILAN E VIVA LA FIGA

REGIMEEE

L'informazione è in mano a un uomo
nessuna voce sta fuori dal coro

REGIMEEE

Magistratura sottoscacco
nemmeno benito è arrivato a tanto

REGIMEEE

L'opposizione e un altra balla
è l'altra facciata della medaglia

REGIMEEE

Inpunita' della casta
le leggi ad personam la sua corazza
Forti con i deboli, deboli con i forti
questo è il loro gioco nascosto da questi porci
liberta' agli sgoccioli, siamo verso la fine
fa qualcosa prima che sia il nuovo... regime

momenti... segni

ci sono dei segni, per chi riesce a vederli

...2
sempre ne Il lupo e il filosofo [pag. 200-201].
Il tempo si può pensare/vivere come una linea o come un cerchio.
Nella prima situazione la linea è una freccia e il significato della vita è qualcosa verso cui tendere. i momenti scivolano via, allora il significato non si trova nel momento. quello che si può fare, per approcciarsi al momento è tentare di comprenderlo utilizzando i momenti che l'hanno preceduto (ricordi) e quelli che devono ancora verificarsi (aspettative). allora nessun momento è completo in se stesso.
Nella seconda situazione, i momenti non scivolano via ma si presentano in continuazione. Ogni momento è ciò che è, è completo e intero. il significato è nel momento.
Se seguiamo la freccia, alla fine della sua traiettoria ci sarà solo il mai più.
Se il tempo è un cerchio, non esiste il mai più.
La visione dell'uomo (la prima) e quella del lupo (la seconda).
la felicità nei momenti

...3
Baricco, da Fazio a Che tempo che fa, ha parlato del suo ultimo libro Hemmaus. anche della felicità. ha detto (o forse me lo sono inventato io) che quando hai 15 o 16 anni... che non esiste niente altro... la felicità assomiglia molto a quello.
quel momento - senza tempo

...4
Il cammelliere (nell'Alchimista di Paulo Coelho) dice "mentre mangio, non faccio altro che mangiare. se stessi camminando, camminerei e basta. il giorno in cui dovrò combattere, sarà un buon giorno per morire come qualunque altro. Perchè io non vivo nè nel mio passato, nè nel mio futuro. possiedo soltanto il presente, ed è il presente che mi interessa. se riuscirai a mantenerti sempre nel presente, sarai un uomo felice"
saggio il "lupo"

il ...5?

Il lupo e il filosofo

Mi limito a riportare alcune citazioni che mi hanno colpito e fatto riflettere nel libro Il lupo e il filosofo - lezioni di vita dalla natura selvaggia di Mark Rowlands (Mondadori). Prometto di riprendere successivamente alcune riflessioni.

...screditare la persona che pone la domanda, piuttosto che considerare la domanda in sè, è ciò che in filosofia viene definita "fallacia ad hominem". La domanda in sè è interessante e dev'essere affrontata. [p.38]

Se noi uomini diamo un peso così sproporzionato alle motivazioni e se queste sono solo maschere che nascondono una brutta verità, allora, per comprendere la bontà umana, dobbiamo eliminare queste motivazioni. Quando l'altro "non rappresenta alcuna forza", ovvero non ha potere, non si ha alcuna motivazione egoistica per trattarlo con civiltà o rispetto. Costui non può nè aiutare nè ostacolare. Non lo si teme e non si desidera il suo aiuto.In questa situazione, l'unica motivazione per trattarlo con civiltà e rispetto è di carattere morale: lo si tratta così perchè è la cosa giusta da fare. E la si fa perchè ciò rientra nel genere di persona che si è. [p.98]

Come la vera bontà umana può manifestarsi solo in relazione a coloro che non hanno potere, così la debolezza (...) è una condizione necessaria della malvagità umana. (...) Gli umoni sono gli animali che costruiscono la debolezza. Prendiamo i lupi e li trasformaimo in cani. (...) Indeboliamo le cose in modo da poterle usare. [p.99]

Gli uomini non sono gli unici che trattano male i deboli o gli indifesi. (...) Ciò che è caratteristico degli uomini, però, è che hanno preso la crudeltà dalla vita, l'hanno perfezionata e poi intensificata. [p.100]

E la nostra ammirazione sarà pervasa e guidata dal riconoscimento (..) che hanno qualcosa che a noi manca. [p.104]

Il pensiero arriverà - e il coniglio verrà catturato - solo al momento giusto. [p.150]

...amiamo la nostra routine e i nostri rituali. Ma bramiamo anche ciò che è diverso. Avreste dovuto vedere l'espressione dei miei tre cani quando, ogni giorno, cominciavo a dividere i pains au chocolat. L'attesa fremente, i fiumi di saliva, a concentrazione così intensa da essere quasi dolorosa. Per quanto li riguardava avrebbe potuto essere pains au chocolat da qui all'eternità. Per loro, il momento (...) era completo in se stesso, non contaminato da qualsiasi altro momento disseminato nel tempo. Non poteva essere nè accresciuto nè sminuito da ciò che era successo prima e da ciò che doveva ancora succedere. Per noi invece nessun momento è completo in se stesso. Ogni momento è adulterato, inquinato da ciò che ricordiamo o da ciò che ci aspettiamo. [p.196-197]

...l'unica persona che in quell'eternità non potrai evitare: te stesso. Perciò la domanda che la religione ci rivolge è: "Sei sicuro di essere una persona con cui vorresti passare l'eternità?" [p.199]

Capiva che ogni gioia vuole eternità, che se hai detto si a un momento, hai detto si a tutti i momenti. La sua vita era una dimostrazione dell'irrilevanza del mai più. [p.202]

Se pensate che ciò che importa di più nella vita sia un obiettivo o uno scopo, allora non appena quello scopo è stato raggiunto la vostra vita non ha più significato. [p.214]

I momenti sono l'unica cosa che noi scimmie non possiamo possedere. [p.218]

Adesso basta!

La quarta di copertina: Ne abbiamo abbastanza. Lavorare per consumare non rende felici. Lo sappiamo tutti, ma come uscirne? Cambiare vita da soli sembra una scelta troppo faticosa. Addirittura impossibile. Invece no. Il downshifting ("scalare marcia, rallentare il ritmo") è un fenomeno sociale che interessa milioni di persone nel mondo (complice anche la crisi). Ma non si tratta solo di ridurre il salario per avere più tempo libero. Simone Perotti propone qui un cambio di vita netto, verso se stessi, il mondo che ci circonda, le abitudini, gli obblighi, il consumo. La rivoluzione dobbiamo farla a partire da noi, riprendendoci la nostra vita per essere finalmente liberi. Come ha fatto l'autore, che racconta la sua esperienza entrando nel merito delle conseguenze economiche, psicologiche, esistenziali, logistiche. Dire no non basta per essere felici. L'insicurezza economica cui andiamo incontro è anche un'occasione per ripensarci.

Non l'ho letto ma mi ha incuriosito molto l'articolo de IlFatto del 6 novembre.
Un travolgente successo in pochissimi giorni (tre edizioni in meno di un mese), anche grazie al passaparola della rete (blog, facebook, Youtube).
L'autore racconta la sua personale esperienza, argomentandola e approfondendola, descrivendo le motivazioni e le conseguenze della sua scelta. Il libro non dice che la Soluzione (con la S maiuscola) sia mollare tutto e cambiar vita. L'autore propone che si possa vivere in un modo diverso, in modo da rispettare la propria persona e i propri bisogni (tempi e spazi), rallentando, e magari perchè no, puntando a realizzare i propri sogni.
Simone fa il velista (e lo scrittore).

IlFatto riporta alcuni messaggi di persone che hanno acquistato (e già letto?) il libro. Un anonimo ci dice che ha rinunciato ad una promozione per continuare a uscire alle 4 e potersi dedicare a se stesso. Gente, che si credeva sola nell'inseguire certi sogni, scopre di essere solo una persona tra tante. Qualcuno da una lezione a Simone sfatando la "problematica dei figli". Qualcuno molla tutto (?) e va in Australia e qualcuno in Spagna. Altri scendono a compromessi (magari troppi).
Non tutte queste avventure avranno un lieto fine, ma se è questo spirito ciò che anima le persone, allora sono scelte che vanno fatte e rischi che si devono correre. Pe essere felici. Ammiro queste persone.

Se gli uomini inseguissero per davvero la Felicità, ritengo sarebbero in grado di trovarla e farla loro. Se ciò non avviene (essere felici) allora vuol dire che l'uomo non sta cercando di essere felice. Suona come una bestialità ma è probabilmente vero. Mi chiedo: nell'ultima settimana ho cercato di essere felice? Mi scopro a rispondermi di NO.

la bomba in testa

pitturaggio artistico (anche con iperlink) di una lyric già scritta


...e io contavo i denti ai francobolli
dicevo "grazie a Dio" "buon Natale "
mi sentivo n0r£3
eppure i miei trent'anni
erano pochi più dei loro
ma non importa adesso torno al lavoro.

Cantavano il disordine dei sogni
gli ingrati del benessere francese
e non davan l'idea
di denunciare uomini al balcone
di un solo maggio, di un unico PAESE.

E io ho la faccia usata dal buonsenso
ripeto "Non vogliamoci del male " [Non vogliamoci del male]
e non mi sento n0r£3
e mi sorprendo ancora
a misurarmi su di loro
e adesso è tardi, adesso torno al lavoro.

Rischiavano (17-6153) la strada e per un uomo
ci vuole pure un senso a sopportare (11-0601)
di poter sanguinare (18-1662)
e il senso non dev'essere rischiare (17-6153)
ma forse non voler più sopportare (11-0601).

Chissà cosa si trova a liberare
la fiducia nelle proprie tentazioni,
dalle nostre emozioni,
allontanarli in tempo
e prima di trovarsi solo
con la paura di non tornare al lavoro.

Rischiare libertà strada per strada,
scordarsi le rotaie verso casa,
io ne valgo la pena,
per arrivare ad incontrar la gente
senza dovermi fingere innocente.

Mi sforzo di ripetermi con loro
e più l'idea va di là del vetro
più mi lasciano indietro,
per il coraggio insieme
non so le regole del gioco
senza la mia paura mi fido poco.

Ormai sono in ritardo per gli amici
per l'olio potrei farcela da solo
illuminando al tritolo
chi ha la faccia e mostra solo il viso
sempre gradevole, sempre più impreciso.

E l'esplosivo spacca, taglia, fruga
tra gli ospiti di un ballo mascherato,
io mi sono invitato
a rilevar l'impronta
dietro ogni maschera che salta
e a non aver pietà per la mia prima volta.

[De André - La bomba in testa, da "Storia di un impiegato" (1973)]

eco-peccatori di tutto il mondo, ascoltate!

Ho da poco terminato il libro di Fred Pearce "Confessioni di un eco-peccatore. Viaggio all'origine delle cose che compriamo", pubblicato in Italia da Edizioni Ambiente.
Sono 350 pagine molto scorrevoli; l'Autore è, a mio parere, un ottimo divulgatore scientifico, pertanto i contenuti e gli spunti di riflessione sono abbondanti.

Riporto allora alcune considerazioni di carattere generale che si ripresentano sistematicamente di capitolo in capitolo e possono dirsi quasi delle costanti implicite nella maggioranza delle merci che acquistiamo:
  • un prodotto, prima di giungere "completo" nelle nostre case, passa attraverso una miriade di intermediari, con le spiacevoli conseguenze di rendere impossibile una corretta tracciabilità della merce e facendone lievitare incredibilmente il prezzo. Per questo tante aziende e marchi "certificati" non sono in grado di dirti la reale provenienza di quello che compri (pertanto consentitemi di dubitare degli standard che tanto pubblicizzano);
  • quando i prodotti (alimentari e non) provengono da "paesi in via di sviluppo", nella stragrande maggioranza dei casi essi sono privi di pesticidi o sostanze chimiche pericolose. Ciò non dovrebbe stupirci poichè la coltura naturale/biologica è l'unica, in quanto ad economicità, che questi paesi sono in grado di praticare;
  • in genere, prodotti appartenenti alla stessa categoria (ad esempio abbigliamento - jeans in cotone), benchè commercializzati nei paesi sviluppati con marchi differenti (H&M, Zara, ecc), sono fabbricati dagli stessi identici soggetti e spesso nelle medesime fabbriche;
  • i prezzi sono fatti da chi compra e non da chi vende. Stesso problema che si verifica in alcuni prodotti italiani (vedi filiera del Parmigiano Reggiano). Questo fatto genera ingiustizie e sfruttamenti da parte di soggetti senza scrupoli che "fanno cartello";
  • se si valuta l'energia richiesta per produrre un determinato bene, ci accorgiamo di cose sorprendenti. L'impatto di un prodotto deve considerare non solo quanto speso direttamente per produrlo ma anche per trasportarlo, conservarlo... cucinarlo. Scopriamo allora che tanti (ma tanti) cibi richiedono molta più energia di quanta loro stessi ne contengano (ovvero l'energia che è, in realtà, acquistata dal consumatore per essere poi praticamente utilizzata)!

Ora, un'affermazione che mi ha davvero molto colpito [p. 141]:
"I consumatori occidentali devono esigere migliori condizioni lavorative per le donne di Dhaka e, sopratutto, devono essere disposti a pagare i prezzi più alti che ciò comporta. I rivenditori devono smetterla di esigere prezzi bassissimi. Però, per favore, non smettete di comprare".
Si può intuire chi pronuncia questa frase. Moltissimi prodotti che oggi acquistiamo generano sfruttamenti e schiavitù in intere comunità dei paesi meno sviluppati. La mia propensione è quella di comprare prodotti sostenibili. Nella misura in cui ciò è compatibile con le mie finanze, scendo a compromessi: mi rifiuto di pagare 5 o 10 euro per un paio di pantaloni; ne spenderò 50, sperando che parte di questa differenza nasca da una filiera più etica.
Tuttavia l'affermazione che ho riportato sopra fa riflettere, nel senso che se smettessimo di "consumare ossessivamente" (può essere una giusta definizione), accumulando in continuazione roba, quasi sicuramente toglieremmo effettivamente ogni mezzo di sostentamento alle popolazioni che con questo sistema "corotto" riescono tuttavia a campare (i contadini, le loro mogli e i loro figli)!
Detto questo, faccio presente come l'Autore riporti la testimonianza di economie e marchi che si definiscono sostenibili ed etici e che si dimostrano effettivamente virtuosi.

Fred Pearce dedica ampio spazio anche ai rifiuti. Infatti non solo rubiamo risorse e dignità ai paesi meno sviluppati per ottenere i nostri prodotti, ma sempre a quei paesi facciamo pagare il prezzo dello smaltimento dei rifiuti che produciamo. Anche in questo caso, l'autore evidenzia situazioni paradossali, in cui i rifiuti non significano morte ed inquinamento ma un redditizio business.

Per concludere, un dubbio: la popolazione mondiale sta attualmente diminuendo? o l'attuale impostazione e struttura delle società (ruolo del lavoro, emancipazione femminile, tasso di natalità, ...) renderà la decrescita un evento imminente nel breve periodo?

Il libro è caldamente consigliato a tutti i tipi di lettore.

Cammino (II)


Quando sei a piedi, vivi la città, i paesi e i luoghi.
In macchina passi rapidamente, come un estraneo - un semplice osservatore (quelle volte che ti giri ad osservare!).
Il paesaggio perde il suo significato estetico e pratico; è come un'immagine proiettata sullo schermo: non è reale, non è vivibile, non ti appartiene.

Seduto su una panchina faccio una sosta, mi riposo.
Allora una castagna, con riccio annesso, si stacca dal ramo e mi colpisce in testa... "sono vivo!"

--------------------

Osservo e analizzo con distacco i meccanismi mentali che metto in atto affinchè io non mi possa far del male, affinchè le cose che succedono, o meglio quelle già successe, non mi feriscano: scuse, teorie, alibi, filosofia.
Penso ad un evento.
Lo argomento.
Attenuanti... mi fanno stare un po' meglio... le osservo per cosa sono: un trucco.
Va meglio?

(NO) Devo accettare che il processo è sbagliato in principio.
.....
Sto con le mie emozioni/sensazioni
e basta

sono sereno

creativa serata

tentato dal workshop "Creativa Scrittura: un incontro per tutti", promosso da eallaenne, vi racconto la Creativa Serata:

- Le persone si dividono in visivi (la maggioranza), uditivi e cinestesici (la minoranza); ovvero ogni persona percepisce l'ambiente circostante prevalentemente con un determinato senso. Uno scrittore visivo è naturalmente portato a scrivere con la vista, e sarà conseguentemente apprezzato prevalentemente da visivi. Uno scrittore uditivo pubblicherà il suo libro con una contro-copertina in rilievo e riflettente per accaparrarsi la percentuale di visivi che potrebbero sfuggirgli. Un bravo scrittore (ma una pessima persona) sfrutterà tutti e 5 i sensi nelle prime righe del proprio romanzo, così da potersi accalappiare potenzialmente ogni persona.
Mi chiedo in quale categoria io rientri, e la risposta non mi appare facile: le sensazioni che percepisco con maggiore intensità sono legate al gusto e all'olfatto (complice anche il fatto che gli odori agiscono ad un livello più profondo nella persona); nella maggioranza dei casi però ricorro alla vista (e come si fa, al giorno d'oggi, a non essere sommersi da una miriade di luci, colori e sistemi in movimento?!?! più spesso, più facile, ovunque).
Presto in vendita nel nostro shop on-line le t-shirt con lo slogan
"non sono goloso, sono cinestesico" ;-)

- Esercizio: un pasticcino con i 5 sensi
Pasticcino... una storia d'amore
biologico e pieno come un fiore tropicale
odori semplicemente di dolce
quasi ti rompi in mano per riempirmi il palato
e non mi rispondi,
non mi sei piaciuto!

- Definizione di critica costruttiva - affrontare le scelte e le possibilità con lo spirito "Di questa idea mi piace...".
Costringersi a vedere il lato buono delle cose, delle persone ("di questa persona mi piace..") per dis-convincersi che viviamo in un mondo di merda e senza speranza.

- Riporto e commento un testo di Marai Sanador [La recita di Bolzano]: La scrittura è il potere, / l'unico potere autentico. / La scrittura ha potere / sul destino e sul tempo. / Passano le donne, / tramontano gli amori. / Sfumano le emozioni, e / la polvere del tempo / ricopre le tracce delle / azioni compiute. / Ma la scrittura rimane.
punto 1 sta cosa l'ha scritta uno scrittore;
punto 2 il concetto, giusto o sbagliato che sia, è espresso con una forza eccessiva, che personalmente mi urta;
punto 3 dipinge la scrittura come un fine e non un mezzo, io non la vedo assolutamente così;
punto 4 c'è questa immortalità o eternità della scrittura (che poi è dell'arte in genere) che sembra meglio (sembra avere più valore) del caduco. Personalmente credo valga esattamente il contrario, per dire che la vita non è infinita e il suo valore è tale perchè esiste la morte;
punto 5 "la scrittura rimane" per chi? per le donne passate e per i tramontati amori? magra consolazione!

- Ma come il QI esiste anche il QC? :-O

cacca-pupù


"fate la cacca, non fate la guerra"

"mettete della cacca nei vostri cannoni"

peace

workless


ho perso il lavoro.

Mi trovo all'improvviso, sempre lo stesso di prima, a non saper bene cosa fare nelle mie giornate - della mia vita.
[quante persone possono dire di sapere che farsene della loro vita?]

La cosa più triste è che sono fermamente convinto di poter fare tutto.
[dovrebbe esserci la parola "bella" al posto di "triste"]

La cosa più triste è pensare che non sono fatto per Tutto - solo lavorare (eseguire) sodo, e basta! Spesso rifletto sul Tutto che mi piacerebbe realizzare (mi piacerebbe fosse realizzato) ma mi accorgo che, a fianco di virtuosi ideali (questo me lo riconosco), non c'è la giusta dose di forza&coraggio fondamentali per realizzarli.
[va bene così: non si può essere diversi da come si è]

E' triste pensare che non sono riuscito, alla stregua di miliardi di altre persone, a sfuggire alla programmazione da bravo omino-cittadino-consumatore.
[sequenze interminabili ed ossessive di 0 e di 1]

La cosa bella è che non si sarebbe palesato con tanta chiarezza questo mio stato, se non avessi perso il lavoro.

La cosa bella è che ci ho messo del mio per arrivare al punto di essere gentilmente licenziato; ciò causato dagli ideali di cui sopra.
[sono la sola cosa che conta nella vita e di cui puoi essere certo - porta loro rispetto e non sarai mai deluso!]

E' bello sapere che sono circondato da persone che fanno il tifo per me.

10.000


1.gli amici
2.le sbronze
3.i vaffanculo
4.l'immancabile fiaba con il risotto
5.il primo giorno di scuola
6.il finale di 20th century boy :-O
7.un canestro impossibile
8.l'ultima volta che sei andato in chiesa
9.hanno ucciso l'uomo ragno
10.7,50€ spesi per un film cagoso
11.quel completino tirolese che pungeva tanto
12.il vecchio conio
13.un anno lontano a Trieste
14.spararsi per gioco
15.il sega-mega-drive
16.i sogni che poi la mattina te li ricordi ancora
16.le donazioni di sangue
17.Milano
18.il vangelo illustrato
19.la birra fatta in casa
20.in bici senza rotelle
21.la macchina telecomandata con sopra il serpente
22.il monte alben
23.quell'amaca
24.le crocchette di riso finchè le mani l'han perpesso
25.i libri... game ;-)
26.giocare con le cavallette
27.i segreti che sai solo tu
28.le goleador in oratorio
29.700 in bici
30.il credere in se stessi
31.l'abbraccio di quella sera
32.i succhini la mattina in irlanda
33.le notti che non finiscono mai
34.i pochi anni di università
35.la tipa che ti faceva il filo alle elementari
36.le chiacchere con gente straniera
37.il poeta del macabro
38.la coda da bauser :-p
39.dylan dog che si fa un sacco di tipe
40.po po po poo, po po po poo, po poro popo po po popo poo
41.bere acqua fredda a gargarella
42.scuola natura
43.smells like teen spirit
44.2vs2 a malta
45.l'orologio del babbo
46.007 col nonno
47.i 18 e i 25, e anche tutti gli altri
48.bigiare (manifesta!)
49.cadere - spesso un poco - dalle nuvole
50.la mancia che era sempre troppo poco
51.tappo 4 zombificare e tiro su...
52.la cintura blu dopo la verde
53.poker e jack
54.i transformer che si combinavano insieme
55.il pino che ci supera in altezza
56.in stanza in due - viale jenner
57.pippo e pandy (troppo gay con la 'y'!)
58.gara7 lakers-sacramento
59.le ciambelline e la marmellata di mele cotogne
60.diablo II, in attesa del III, dopo l'I
61.l'ora di educazione fisica
62.le idee più strambe
63.gigetto sulla ruota
64.OGP
65.le costruzioni col lego
66.i personaggi che recitiamo nel corso della vita

.....

è ancora lunga

AUGURI!

io mi faccio il pane... e lo yogurt


Appena dopo cena ho aggiunto, ad un litro di latte fresco, 3g di kefir.

Quello che salterà fuori è una "bevanda" simile allo yogurt.
Per fare lo yogurt si aggiungono fermenti lattici al latte. Per fare il kefir invece fermenti, o granuli di kefir, costituiti da batteri e lieviti. Il latte fermenta.
Mi sorprende come questi microrganismi restino nel prodotto continuando, a temperature non frigorifere, a lavorare trasformando il latte in kefir o yogurt. Conserva dello yogurt in barattolo e aggiungi altro latte... per avere altro yogurt.
Mi sorprende che una determinata tipologia di fermenti non muoia a contatto con l'ambiente acido del nostro organismo ma resti viva, insediandosi nell'intestino e dando manforte alla nostra naturale e stressata flora batterica. Ospitalità intestinale!
Mi sorprende come anche nell'antichità questo fosse noto, e ancora più come questi processi sono stati casualmente scoperti: il latte era spesso conservato in otri ricavati dallo stomaco delle stesse vacche da cui si prendeva il latte. I fermenti ivi (la flora batterica) contenuti e il calore hanno fatto il resto.
Ma non si era detto di non rubare più latte?!

Poi c'è la pasta madre: un impasto di farina e acqua acidificato da lieviti e batteri lattici; l'impasto è lasciato acidificare spontaneamente. Aggiungendo acqua e farina puoi ottenere il pane; conservando sempre un poco di questo impasto puoi quotidianamente reimpastare altro pane.
Niente a che vedere con i rapidi e chimici processi impiegati oggi per la produzione del pane!
Le nostre nonne lo facevano.

l'Ultimo chiuda la porta


e sorpassata la soglia, anzichè tirar dritto, girarsi e accompagnarla mentre si chiude..... nessuna fretta

le mucche mi piacciono


e mi piace la montagna.

sembrano dei luoghi ancora non contaminati dal resto del mondo, dalla gente, il caos... le elezioni...
Le persone che vivono vicino alle montagne e sopratutto quelle che vivono le montagne sono persone migliori.
Forse è dovuto al fatto che i monti sono come degli enormi giganti che ci circondano e ci avvolgono e che sembra ci proteggano vegliando su di noi... ma al contempo, pacifici, ci fanno capire che siamo piccoli, siamo come delle formichine, inquilini perfetti e laboriosi... nessuna pretesa o smania di potere, nessuna volontà di superare e violentare il prossimo, tutti parte di un grande disegno.
Poi c'è il fatto che le montagne vanno verso l'alto e prima discendere occorre salire: se uno vuole avvicinarsi al cielo e osservare, gratificato e riposare... occorre sudare, occorre volontà e determinazione, occorre compagnai, occorre una borraccia con acqua (o degli abbeveraggi in quota)... Non c'è nulla che valga davvero per cui non occorra combattere.
E non ci si può godere la discesa (godere!!! le mie ginocchia ancora frignano) senza che si salga... alleggerendosi... che tutto ciò che uno lascia alle sue spalle, giù in fondo alla valle... appare tanto piccino!
I fiori e le api (ma dove erano finite?), i discordi delle cince e dei pettirossi, le nuvole che ti concedono un pò di ombra, i prati di paglia per una pausa, la popò delle vacche sulle vette (... che non avendo mai provato quest'esperienza di fare la 2 in quota,..... chissà cosa ci stiamo perdendo!) che non hai posto dove sederti, i fiori viola e quelli no... cosa manca? niente.
Il formicolio nelle gambe ti accompagna per giorni e ti ricorda che sei vivo e ti dice che con il tuo corpo puoi fare.

Altre cose
non ci sono parole
lassù sulle cime

Teoria del Tutto (II)

Un po' di storia

Il lavoro di Galileo sulla gravità terrestre, le leggi del movimento planetario di Keplero e il fenomeno delle maree furono tutti spiegati qualitativamente da una singola legge della gravitazione universale. La scienza moderna comincia con l'assunto che le leggi della fisica abbiano la stessa forma rispetto a qualunque sistema di riferimento si adotti nel quale valga il principio di inerzia. Questo è chiamato principio di relatività galileiano, tuttora valido.

H.C. Oersted scoprì una connessione tra elettricità e magnetismo, attivando decenni di lavoro che culminarono nella teoria dell'elettromagnetismo di J.C. Maxwell: divenne evidente che molte forze comuni risultavano da interazioni elettriche tra le più piccole particelle della materia.

La teoria della relatività ristretta parte dall'assunto che se la velocità della luce è una costante allora il tempo e lo spazio sono delle variabili. Il tempo e lo spazio sono legati insieme a formare quello che viene chiamato spaziotempo. Quando ci si muove rispetto ad un sistema di riferimento il tempo rallenta e la massa aumenta in maniera crescente man mano che ci si avvicina alla velocità della luce. Da qui si deduce il motivo per cui la teoria della relatività ristretta dice che non è possibile superare, o anche solo raggiungere, la velocità della luce; il tempo si fermerebbe e la massa diventerebbe infinita.

Il fondamento della relatività generale è l'assunto, noto come principio di equivalenza, che un'accelerazione sia indistinguibile localmente dagli effetti di un campo gravitazionale, e dunque che la massa inerziale sia uguale alla massa gravitazionale. Nonostante abbia dei limiti, in quanto considera continui la materia e lo spaziotempo e tralascia la meccanica quantistica, resta una delle teorie più precise mai verificate sperimentalmente.

Si può capire come massa ed energia si equivalgano e come esse siano due facce della stessa medaglia. In sostanza la massa è una forma di energia estremamente concentrata: essa scompare quando compare energia e viceversa. In particolare se un corpo assorbe una quantità di energia, la sua massa non si conserva ma aumenta della quantità E/c²; viceversa la massa del corpo diminuisce se perde energia, per esempio emettendo luce. L'enorme fattore di conversione (c²) che lega la massa e l'energia spiega come concentrando un grosso quantitativo di energia (= m c²) si possa creare una piccola quantità di massa, e anche come partendo da una piccolissima massa (= E / c²) si possa ottenere un grandissimo quantitativo di energia. Se fosse possibile convertire per intero la massa in energia, i problemi energetici che oggi fanno tanto discutere sarebbero senza alcun dubbio risolti. Il fenomeno della completa e immediata conversione della materia in energia potrebbe verificarsi soltanto nel caso in cui la materia entrasse in contatto con l’antimateria.

Da sottolineare che l’equazione di Einstein è valida ed è stata costantemente verificata.

La ricerca di tale teoria fu interrotta dalla scoperta delle forze nucleari forte e debole, che non potevano essere incluse né nella gravità né nell'elettromagnetismo. Una Teoria del Tutto dovrebbe unificare tutte le interazioni fondamentali della natura, solitamente considerate quattro: gravità, forza nucleare forte, forza nucleare debole e forza elettromagnetica. In aggiunta alle quattro forze citate, la cosmologia moderna potrebbe richiedere forze inflazionarie (come l'energia oscura e la materia oscura), non ancora provate.

Alla fine degli anni 20, la nuova meccanica quantistica (Max Planck) mostrò che i legami chimici tra gli atomi erano esempi di forze elettriche (quantistiche). Una caratteristica fondamentale della meccanica quantistica risiede, nel suo essere statistica; è una teoria non-deterministica che non predice con certezza assoluta le dinamiche di evoluzione del sistema che esamina. Al contrario, essa esprime solo la probabilità con cui una certa configurazione potrebbe presentarsi.


[nella foto: negativo della lastra di Sir A. Eddington raffigurante un eclisse solare utilizzata per mettere alla prova la previsione di deviazione gravitazionale della luce]

Una normale discussione del dopocena con la famiglia

In ogni era puoi prendere senza pagare. La dimensione di questo prendere varia col tempo. I tempi cambiano. Oggi puoi avere tutto (musica, film, libri) subito (basta un click) e gratis. L'alternativa (c'è sempre), è difficile da digerire: consiste nel non tutto, non subito, non gratis. Per avere tutto-subito-gratis l'unica via è l'illegalità. Non è necessario discutere delle reciproche motivazioni, non facciamo gli ipocriti, però almeno chiariamoci (a noi stessi) il meccanismo del nostro comportamento ("Io sono pigro", "Io..."). Come posso pagare l'artista autore di un CD o di un libro, dandolgi quello che gli spetta e non solo una minima percentuale del prezzo di copertina? Il motivo del nostro agire su tutti resta fondamentalmente il fatto che "posso", e che andiamo rimbambendoci che la quantità sia meglio della qualità. La società e gli odierni schemi di consumo sono sbagliati. Compriamo cose non per il loro reale valore. Possiamo scegliere di giocare alle loro regole sbagliate e sbagliare a nostra volta: allora ripetiamoci "sono un ladro", non inventiamoci scuse (che tanto al giorno d'oggi non è un crimine)!

La storia delle cose


Victor Lebow, ha scritto:
"La nostra economia, enormemente produttiva, richiede che facciamo del consumo il nostro stile di vita, che trasformiamo l’acquisto e l’uso delle cose in un rituale, che cerchiamo la soddisfazione spirituale, la gratificazione dell’ego nel consumo. Bisogna che le cose vengano consumate, esaurite, scartate, sostituite ad un ritmo sempre più veloce."

Beccatevi questo

Teoria del Tutto (I)


Una teoria del tutto (TOE = Teory Of Everything) è una ipotetica teoria di fisica teorica che spiega interamente e collega assieme tutti i fenomeni fisici conosciuti.

Nessuna teoria del tutto è stata confermata sperimentalmente.

Il problema principale è combinare le teorie (accettate) della meccanica quantistica e della relatività generale.

Molti fisici credono che la M-teoria a 11 dimensioni sia una teoria completa del tutto.


Queste misteriose premesse (da urlo) nascono da un discorso fatto con un consanguinio (ma forse non è mai successo); mi hanno spinto ad approfondire un poco l'eventuale esistenza di una Teoria (con la “t” maiuscola) che potesse racchiudere in se tutto, dal movimento d'ali della farfalla (inteso non come è meccanicamente in grado di avvenire ma proprio il perchè quella tale farfalla in quel preciso momento batta le ali a quella mainera) al significato delle esistenze (e delle non esistenze), fino ad essere in grado di decifrare e giustificare (in senso totale) ogni cosa, fino ai perchè più stupidi e apparentemente più casuali. Di seguito quanto emerso [e se dovessi ora reiscrivermi all'univesità scelierei fisica teorica o matematica teorica... seghe mentali!].

Vediamo fin dove riusciamo ad arrivare.


Il motivo principale per ricercare una Teoria del tutto, oltre alla soddisfazione intellettuale di completare una ricerca lunga secoli, è che tutte le precedenti unificazioni di successo hanno predetto nuovi fenomeni, alcuni dei quali (es. i generatori elettrici) hanno dimostrato una grande importanza pratica. Come in altri casi di teorie riduzioniste, la teoria del tutto permetterebbe anche di definire con confidenza il dominio di validità e l'errore residuale delle approssimazioni a bassa energia all'intera teoria che potrebbe poi essere usata per calcoli pratici.


La Teoria del Tutto sembra una cosa “troppo impossibile” per non essere incredibilmente affascinante!

E se poi ci riesco (anche se Gödel ha detto che non si può fare)?! :-o


Il teorema di incompletezza di Gödel può dimostrare che un qualsiasi tentativo di costruire una teoria del tutto è destinato a fallire. Il Teorema afferma che una qualsiasi teoria matematica non banale che ha una descrizione finita è o inconsistente o incompleta. Poiché ogni "teoria del tutto" sarebbe certamente una teoria matematica consistente non banale, deve essere incompleta.

Il signor Dyson ha affermato che: “Il teorema di Gödel implica che la matematica pura è inesauribile. Non importa quanti problemi vengono risolti, ci saranno sempre altri problemi che non possono essere risolti con le regole esistenti. [...] A causa di questo teorema, anche la fisica è inesauribile. Le leggi della fisica sono un insieme finito di regole e includono quelle della matematica, quindi il teorema di Gödel si applica anche a loro.”

Molti fisici considerano la dichiarazione delle leggi intrinseche sufficiente come definizione di una "teoria del tutto", questi ricercatori affermano che il Teorema di Gödel non significa che una Teoria del Tutto non esista. Infatti si può ragionevolmente sperare per una teoria del tutto che auto incorpori consistentemente tutte le forze correntemente conosciute, benché non ci si debba aspettare che sia la risposta finale.


[Fonte: wikipedia]

ImM@gìNaz10nE


"...se c'è una cosa che mi indigna ancora di più, sono le persone prive di immaginazione. Quelle che T.S.Eliot chiamava 'gli uomini vuoti'. Persone insensibili che coprono questa loro mancanza di immaginazione, questo loro vuoto, con un ammasso di segatura, e senza rendersene minimamente conto se ne vanno i giro per il mondo a tentare di imporre a tutti i costi questa loro ottusità agli altri, mettendo in fila parole vuote e senza senso. [...] A me non importa se una persona è gay, lesbica, etero, femminista, se è un porco fascista, o un comunista o un Hare Krishna. Non mi importa assolutamente nulla sapere che bandiera sventoli. Quelle che non sopporto sono le persone vuote"
(Murakami Haruki - Kafka sulla spiaggia)


Wilde ha detto la stessa cosa... con parole diverse.

Mi accorgo di essere circondato da persone senza immaginazione.
Mi rendo conto anche che è questo che realmente mi disturba: laddovè è possibile un confronto (e uno scontro), sopratutto se il mio credo è differente, non posso in un certo senso non apprezzarli.
E finisco per apprezzare persone che da un certo punto di vista sono degli stronzi!
Voi cosa dite? Quali altri Artisti parlano così di immaginazione?

...e non ditemi che non riuscite a immaginare il perchè del disegno all'inizio del post ;-) (che poi è Brian?!)

arte - prima tappa


L'arte, dicono, rende immortali.
Così l'uomo, essere mortale, può creare l'immortalità.
L'opera tuttavia invecchia, si logora, si rompe, si consuma, diviene polvere e scompare.
Resta immortale nella memoria degli uomini... anche'essi destinati a sgretolarsi?
Il tempo distrugge l'arte.

La distruzione dell'Opera come arte.

L'Opera d'arte non esiste prima della sua distruzione nè tantomeno dopo.
L'Opera d'arte esiste - vive - solo per quell'istante in cui, trasformandosi e mutandosi, diviene nulla.
Vive, come l'uomo, un solo irripetibile istante.
L'evento è un divenire, non si può fissare... un fuoco che brucia.
Sei riuscito a vederlo? andato

Produce energia; libera l'energia che è arte - onda che oscilla
Sei riuscito a sentirla?

passata

[immagine: Davide Castrechino - il tempo che brucia]

Ci siamo allontanati dal Cielo


"Non erano più tanti come trent'anni prima. Alcuni si erano inventati lavori nuovi e diversi, per restare in paese e non andare più lassù... a tagliare erba sotto un sole..."

Ad un certo punto gli uomini si sono inventati lavori ed occupazioni per lasciare la sfiancante routine dei campi/pascoli/boschi

"Il mondo non viene comandato dai soldi o dal sesso ma dal non voler provare quel senso di scomodità che percepisci quanto ti si presenta una qualche nuova possibilità"

L'uomo non vuole faticare, non vuole star scomodo.

L'intelligenza superiore (homo sapiens sapiens) ci ha impedito di evolverci fisicamente, sviluppando muscoli, artigli o veleno, come invece è accaduto agli altri animali, e ci ha condotto verso una vita lontano dalla terra (fisicamente lontano perchè si svolge in città o paradossalmente immersa nella terra ma con un muro tecnologico a dividerci). Perché fisicamente non siamo mica tanto forti, e allora dobbiamo sudare e piegarci e spezzarci.

Siamo infelici. bella scoperta

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La morte naturale che trovi sulle montagne (frane, gelo, ecc), cioè quella causata dalla Natura (sacra e rispettata) o da dio è, magari non compresa, ma accettata... stona la morte causata dagli uomini (omicidi e vendette, creiamo nuove malattie di cui morire!) - morte artificiale, stupida invenzione.


Questo post non trasmette quanto dovrebbe

arte tabulare contemporanea


io me lo appenderei in casa...

probabilmente ancora troppo avanti rispetto ai tempi e alla mentalità dell'uomo contemporaneo

Sull'amore (I)


In un libro (Com'è dolce sapere che esisti) ho letto una strabiliante prova d'amore: nel terrore che l'amata morisse a causa di una grave malattia si ricorre ad un voto/fioretto affinché riuscisse a guarire, il prezzo da pagare è la promessa di abbandonarla e non rivederla mai più per il resto della vita.
Sacrificare la vita insieme per la vita. Esiste. E' una misura dell'amore? Può arrivare più in alto?

Si meditava circa la possibilità di mangiare una persona amata o comunque un essere vivente, sia esso anche un animale, verso cui proviamo un intenso affetto: digerire l'amore in modo viscerale, lasciarsi attraversare, consumare ed... espletare! Il tutto con contorno di patate al forno ;-)
Forma estrema di condivisione/possessione

L'ultimo numero di Nathan Never (212) mi ha sorpreso. Parla dell'amore di un padre (l'amore più grande, ci dice, è quello di un padre o di una madre verso i propri figli) che perde il proprio figlio a causa di un incidente e dell'estremo significato del suo gesto di vendetta verso il colpevole:
la quieta consapevolezza dell'unica cosa buona
la sua fine
l'unica cosa giusta
.....

Quanto amore contiene una persona? Quanto può riceverne/sopportarne e quanto può darne? Allora -amare- -tutti- -allo stesso modo-, dando tutto se stessi.
Non "esaurire" l'amore e l'affetto all'interno di 1 rapporto esclusivo. L'opposto del matrimonio e della vita di coppia. L'amore nelle sue mille forme, anche le più profonde, da diffondere e condividere perché questa è la natura dell'uomo e l'essenza dell'amore. Come l'amore libero -tantra. Trova un senso

milky way


"Vedete vi ho donato tutte le piante contenenti i semi...
e ogni albero con il seme del frutto...
Dovreste cibarvi dei frutti dei campi…" (Gen. 1, 29-31)


scenario naturale: i mammiferi, nel solo periodo successivo alla gravidanza, producono latte e allattano i propri piccoli fornendo loro nutrimento e difese.

scenario artificiale: i mammiferi sono costantemente in stato di gravidanza così da poter produrre costantemente il latte. il piccolo partorito è allontanato. diventa pertanto una necessità mungere quotidinamante l'animale. Questo, geneticamente selezionato produce molto più latte di quanto farebbe naturalmente. Tutto ciò prosegue fino a che la natura lo concede, poi è la macellazione. Nel mentre si sbevazzano centinaiai di litri d'acqua al giorno.

La peggior tortura.

scenario ideale: rifornire i mammiferi di alabarde!

Scherzi a parte vi invito a leggiucchiare un po' il sito e magari approfondire ulteriormente alcuni aspetti... in ogni caso non smetterò di bere latte.

JP


pigramente compilo questo post
limitandomi a riportare dei pigri spunti
pigramente raccattati dalla rete
(su subliminar suggerimento di Google)

buttate un occhio alle opere di Jackson Pollock
e tentate di imitarlo.

...però i post non si fanno così!

in da clab


Ogni riferimento a fatti o persone realmente esistite è puramente casuale o frutto del frastuono eccessivo che c'era nel locale.

I EPISODIO
Due stanno così chiaccherando, come due amici (coglioni) da un sacco di tempo stanno facendo, e ne vengono fuori delle battute spassose da piegarsi in due... avete presente quel tipo di situazione?
Bene, vi sarà successo pure che nessuno (ma proprio nessuno - in un locale affollato) sia riuscito ad intercettare, manco per sbaglio, alcuna delle perle che avete partorito..... che ti vien da dire... ... "ma cazzo!"

II EPISODIO - nel nuovo millennio
...allora uno dei due che stanno chiaccherando così come due amici (coglioni) bla bla, quello più sveglio e brillante, la mattina dopo appena alzato, decide di postare sul suo blog il miracolo che si era verificato la sera prima:

III EPISODIO aka Star Wars
"Unisciti a me, io sono tuo padre" dice il guerriero con la maschera nera. L'ennesimo fendente colpisce in pieno il giovane stremato, mozzandogli di netto la mano con cui impugnava la spada laser. "Non passerò al lato oscuro" pensò il biondino (il giovane) e così facendo si lascia cadere nel vuoto.
Dopo un volo ed uno scivolone di decine di metri, prima di precipitare nell'atmosfera, riesce fortunosamente a salvarsi...

uno di due: "cazzo s'è salvato ma si è preso una tranvata fortissima nei coglioni, non so se avrei preferito la morte!"
due di due: "Beh, probabilmente non gli serviranno più i coglioni... non avendo più la mano :-)"
uno di due: "Già... e sfiga vuole che la principessa sia sua sorella!"

FINE


si vive per momenti come questo